“Senza Governo si vive meglio” è il contenuto di un manifesto che abbiamo affisso sui muri di Reggio Emilia e in alcuni paesi della Provincia.
Il manifesto, ancora presente dopo più di venti giorni, è stato un vero successo perché ha fatto discutere l’intera città intimorendo gli abituali stacchinatori della stampa anarchica. Un’altra curiosità degna di rilievo è stata la massiccia visualizzazione sui social, raggiungendo, secondo i nostri calcoli, sicuramente in difetto, dodicimila contatti.
Ci siamo interrogati sulla forza comunicativa del messaggio e sulla grande attenzione ad esso dato da parte della cittadinanza. Sicuramente sulla prima domanda la risposta è semplice, avendo lanciato un chiaro e breve slogan politico di forte impatto con un’affermazione originale. Un’esclamazione che ha imposto una riflessione per niente scontata, soprattutto in questi giorni di frenesia inconcludente post elettorale: sono pochi, purtroppo, i cittadini che pensano che si possa vivere senza Governo o addirittura che possa esistere una società senza di esso.
Sulla seconda domanda abbiamo riscontrato una crescente disaffezione nei confronti della politica tradizionale subita come una maledizione dai cittadini per i suoi riti, per le sue sceneggiate e per i suoi costi esagerati. Basti pensare che i nuovi eletti sono stati in Parlamento solamente dodici ore in oltre cinquanta giorni dalle elezioni e si sono subito presi due settimane di vacanza per riposarsi da queste “faticacce”. D’altronde il Governo non può essere costituito e lo spettacolo desolante di queste settimane è sotto gli occhi di tutti.
Invano il Presidente della Repubblica potrà far girare le carte per costruire un nuovo Governo, perché in queste condizioni non ci sono né le possibilità né i numeri per farlo. Il nuovo gioco di prestigio che tenterà Mattarella sarà quello di affidare, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, un nuovo incarico esplorativo, dopo il fallimento di quello della Casellati, al Presidente della Camera Fico del M5S, volto ad accalappiare il Partito di Renzi. Assisteremo a questo nuovo tentativo sostenuto dai “contratti” farlocchi a base di comparazioni dei programmi delle forze politiche in campo, fatti realizzare dalla ditta Casaleggio. Con ogni probabilità torneremo a nuove elezioni il prossimo Ottobre. Infatti, secondo l’articolo 61 della Costituzione, le nuove elezioni si possono svolgere entro sessanta giorni dallo scioglimento delle Camere con ulteriori quarantacinque giorni imposti dalla nuova legge elettorale. Difficilmente, con la crescente impopolarità del ceto politico, i Partiti vorranno affrontare nuove elezioni alla fine di Giugno o ai primi di Luglio, in un clima già caldo a prescindere dalla stagione estiva. Sarebbe anche per il M5S e la Lega una prova durissima in quanto nessuno vorrebbe dar modo all’astensionismo di raggiungere cifre spaziali. Fra l’altro i primi di Giugno si apriranno nuovamente le urne per quasi sette milioni di persone.
In questa campagna elettorale infinita non può assolutamente mancare la nostra proposta astensionista dividendo in modo preciso la politica del potere dalla politica della libertà. Una seria strategia libertaria deve passare, per essere coerente fino in fondo, dall’astensionismo militante inteso come caposaldo principale della nostra azione di classe. L’anarchismo organizzato potrà avere un grande futuro se riuscirà a fare dell’astensionismo un punto centrale ed attuale della sua storica lotta contro tutte le autorità e contro tutti i Governi. Se non riusciremo a diffondere una cultura ed una pratica libertarie nel corpo sociale, tendente a costruire percorsi di autogestione, la nostra azione sarà marginale e relegata alla semplice testimonianza.
Fai Reggiana